Il Palio di San Gregorio, con XVII edizioni, resiste gloriosamente alla venuta del terzo Millennio. Secoli di storia distanziano ormai le reali vicende cavalleresche dalla loro riproposizione attuale. Siamo nell'era dei miracoli in campo scientifico, mediatico, tecnologico. I confini si dilatano, le genti si mescolano in un inarrestabile processo di integrazione raziale e multietnica dove, sostenere una propria identità di popolo sembra una cosa passata di moda. Ma, ora più che mai, sentiamo, forse, il bisogno di recuperare la nostra memoria; di trovare dei punti di riferimento nelle radici della storia a cui restare ancorati prima di essere completamente cancellati dal vento forte della globalizzazione. Conoscere la nostra provenienza; quali vicende abbiano concorso a farci diventare quello che siamo; quali tradizioni, usi e costumi rivendicare come un patrimonio culturale da trasmettere a tutti, può servire ad arricchire ulteriormente il sapere; fortificare la solidarietà e la collaborazione fra genti e popoli diversi. In quest'ottica anche la riscoperta delle antiche gesta cavalleresche, come molte altre vicende che hanno coinvolto i nostri territori fino ai tempi attuali, può avere ancora un senso e un significato. Il 27 maggio 2001 a Tezze di Piave uno scorci di questa storia rivivrà nelle passioni di dame e cavalieri pronti a festeggiare il vincitore del XVII Palio di San Gregorio.